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[E3 2006] Quantic Dream e gli attori virtuali

Il team di David Cage presenta una tech demo... emozionante.
Con l'avvento dell'alta definizione e delle console di nuova generazione è lecito attendersi un deciso avanzamento tecnologico in tutti gli aspetti di un videogioco, ivi comprese le cutscene che - non a caso - durante l'E3 2006 di Los Angeles si sono mostrate in grandissimo spolvero. In particolare hanno colpito gli intermezzi "filmati" di Heavenly Sword, recitati prendendo a modello Andy Serkis (dopo Gollum e King Kong, Andy ha probabilmente inventato una nuova specializzazione nella sempre difficile carriera dell'attore). Poi c'è Heavy Rain, e il casting che David Cage e i suoi ragazzi hanno ricreato in computer grafica e mostrato allo stand di Sony. È così che abbiamo fatto la conoscenza con Mary Smith e con la sua problematica vita.


MA CHE C'È DI NUOVO?


Insomma, di cutscene di rara bellezza ne abbiamo già viste anche sulle console di passata generazione, cosa cambia davvero con la next-gen e, in particolare, cosa portano di nuovo questi video generati da PlayStation 3? La risposta sta proprio in quella parole, "generati", poiché sia l'Andy Serkis virtuale di Heavenly Sword, sia il "casting" di Heavy Rain sono in realtà scene prodotte in tempo reale utilizzando l'engine del gioco, grafica tridimensionale che prende vita sul nostro schermo.

Del primo la certezza ci è stata data dagli sviluppatori stessi, che durante la presentazione agivano sul pad e spostavano in tempo reale l'inquadratura; in questo secondo caso era possibile avvicinarsi alla postazione e agire sul joypad per variare la visualizzazione di quel tanto da comprendere che quanto veniva mostrato era reale e non un filmato precedentemente preparato.

E dallo schermo, l'aspirante attrice Mary Smith sembrava davvero credibile, con il suo ammiccare, il suo racconto strappalacrime, il suo camminare nervosamente su e giù per la cucina, la sua rabbia mal sopita e ora pronta a esplodere. Emozioni che il regista virtuale ha saputo catturare in modo esemplare: il primo piano delle mani che si muovono nervose prima di incominciare a recitare, il tono della voce che cerca di dissimulare l'insicurezza iniziale e poi... il monologo.


IL VIDEOGIOCO È PRONTO A INCONTRARE IL CINEMA?


Del monologo non vi anticipiamo nulla, per permettervi di godere del filmato collegato a questo articolo così come ne abbiamo goduto noi, in ogni sua più piccola sfaccettatura. Un piccolo capolavoro da godere più di una volta per cogliere in tutta la sua bellezza la verosimiglianza di questo set virtuale con un set cinematografico reale.

Tutto, dall'illuminazione alle inquadrature, dalla profondità di campo alla grana della pellicola, è stato ricreato da Quantic Dream. E le animazioni sono davvero eccellenti, anche se questo non ci sorprende avendo avuto il privilegio di visitare, qualche anno fa, gli studi parigini di David Cage. Lì si trova uno dei più avanzati set di motion capture presenti in Europa e una serie di tecnici e professionisti da fare invidia anche a case di produzione cinematografiche: un know-how che traspare da ogni fotogramma della tech demo.


ORA IL GIOCO, PLEASE


Con questo piccolo teaser animato, Quantic Dream è riuscita nuovamente a colpire nel segno. Come già con Fahrenheit, il suo discusso ultimo tentativo di unire il mondo del cinema a quello del videogioco, David Cage mira in alto. La speranza è che questa volta possa presentarsi sugli scaffali con un centro perfetto, rifinito come un progetto di questo genere merita. Lo speriamo davvero.

Autor: Simone Soletta
Source: VideoGame IT
Language: Italian

[E3Monday, May 15, 2006
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